Autismo e Società

AUTISMO E SOCIETA’ ONLUS

 L’Associazione è stata fondata da Cristina Calandra e Massimo Aureli con lo scopo di realizzare un'azione ampia, significativa e innovativa sull'Autismo, iniziata nel 2011 con un’intensa attività formativa, mai interrotta sino ad oggi, che ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di Professionisti competenti in ambito psicoeducativo, medico, giuridico.

All’attività formativa sono state affiancate iniziative informative, progetti lavorativi e sportivi.

L’Associazione intende continuare a dare ampio spazio alla conoscenza e all’informazione perché solo attraverso il Sapere,  e cioè quell'insieme di competenze psicoeducative, mediche, normative e giuridiche condivise, si possono attivare  percorsi di cura realmente efficaci.

0ggi nozioni sull’autismo vengono impartite nelle Facoltà Universitarie dove si formano i futuri educatori e insegnanti, ma sono pressochè inesistenti nei piani di studio delle Facoltà di Medicina: come può succedere che l’Autismo ormai universalmente classificato come una CONDIZIONE PSICONEUROBIOLOGICA non venga insegnato a chi di quella parte biologica un giorno dovrà farsene carico?

Chi, sulla base di protocolli ormai codificati, potrà diagnosticare quel problema gastrointestinale che affligge ben il 60% e più della popolazione autistica se quei protocolli non li ha mai studiati? Con quali competenze si potranno affrontare problematiche comportamentali complesse, se lo studio dell’autismo continuerà ad essere ignorato nei corsi di specializzazione universitaria  e l’autismo visto come una psicosi da trattare e contenere con farmaci off labels destinati ad altre patologie?

Non si può più sottovalutare una condizione che sta ‘invadendo’ le nostre società con una diffusione preoccupante: negli Stati Uniti ormai una persona su 56 ha una diagnosi di autismo. In Italia? Ci stiamo arrivando, siamo ‘solo’ 1 su 77, ma a differenza degli USA noi continuiamo a non impegnarci nella formazione e nell’aggiornamento dei futuri professionisti che dovranno curare e rendere meno agra la vita dei nostri Ragazzi.

Occorre squarciare il velo di ignavia, attivare menti e coscienze sulla necessità di cambiare il nostro rapporto con l’autismo ad oggi troppo sbilanciato verso la farmacoterapia, la presunta irreversibilità della condizione, l’esclusione dalla vita sociale delle persone con questa condizione.

'Le terapie e i percorsi riabilitativi assumono spesso un carattere prevalentemente assistenziale proprio perché limitati dal concetto di irrecuperabilità’. (M. Bertelli - PASFID Psicopatologia – Avanzamento della valutazione dei Servizi e della Formazione in Italia per la persona con Disabilità dello sviluppo)

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La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità del 13/12/2006 (ratificata dall’Italia il 3 marzo 2009) sostiene che: la partecipazione del disabile alla vita sociale è strumento dell’effettiva salvaguardia del suo equilibrio fisico e psichico (…) La socializzazione deve essere considerata parte essenziale della salute del disabile, così da assumere una funzione terapeutica, assimilabile alle pratiche di cura e riabilitazione.

 

Non si può più accettare che la Persona, per il fatto di essere nella condizione autistica:

  • non possa avere un tipo di assistenza adeguato rispetto ai suoi bisogni di salute, di vita, di sviluppo del sè;
  • non possa ambire a vivere in una dimensione più a sua misura (come quella della sua casa o di un gruppo appartamento) con i supporti adeguati;
  • non possa essere valutata nella sua complessità psiconeurobiologica e sociale;
  • non possa essere curata appropriatamente nelle sue eventuali comorbidità (evitando quei ricoveri o abusi farmacologici a cui continuiamo ad assistere impotenti e per i quali, quasi sempre, non ci sono neppure evidenze scientifiche);
  • non possa essere visitata da un medico competente in autismo che valuti eventuali problemi organici (spesso causa sottostimata dei comportamenti problema);
  • non possa essere seguita da una equipe multidisciplinare composta non solo da psichiatri, psicologi e infermieri – come troviamo molto, troppo spesso – ma anche da medici, specialisti, analisti del comportamento, educatori professionali e altre figure, in raccordo con i servizi sociali e il mondo del lavoro;
  • non possa essere formata ed abilitata per svolgere un lavoro o un’occupazione giusta per lei (e non per il ‘gruppo’);
  • non possa essere aiutata ad acquisire gradualmente quelle autonomie e competenze  fondamentali per poter effettuare quel passaggio che a molti è ancora precluso: quello di una vita piena e vissuta con partecipazione: nessuna Persona autistica deve più rimanere esclusa da tutto ciò.

Autismo e Società opererà affinchè Autonomia, partecipazione sociale, salute e benessere (in sintesi: Qualità di Vita) diventino i riferimenti fondamentali nella pianificazione degli interventi individualizzati e nella definizione dei supporti (anche economici) che dovranno essere attivati per tutte le persone autistiche.

 

Autismo e Società Onlus
Via Condove 24 - 10129 Torino Piemonte
C.F. 97740800012
Ph +39 336 883148www.autismoesocieta.org
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I nostri corsi

  1. Dal 23 Settembre al 2 Dicembre 2022
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    10 Lezioni on line dalle ore 17,00 alle 18,30 - dal 23 Settembre al 2 Dicembre 2022

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    'Il paziente autistico nella medicina generale'

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  3. Venerdì 5 Aprile 2024 dalle ore 15 alle 17
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